La notizia sta facendo il giro del mondo: la Biennale di Architettura 2023 è stata ufficialmente presentata.

Ci troviamo davanti alla 18ima edizione di questa Mostra internazionale di Architettura, e le novità promettono di essere tante.

Si parla infatti di una maggiore inclusività, di gender equality ma anche di una maggiore ricerca a approfondimento nell'uso delle parole, anche quelle di uso comune, come "architettura" e "architetto".

In questo articolo, scopriamo quali sono le novità che la Curatrice della Biennale di Architettura 2023 ha intenzione di apportare.

Biennale Architettura Venezia 2023: le date e i luoghi

Biennale Architettura Venezia 2023
Foto di Marinalesandro, via Wikimedia Commons

Il titolo di questa nuova edizione è "Il Laboratorio del Futuro".

Promette di essere un progetto di ampio respiro che coinvolgerà non soltanto l'architettura in senso stretto, ma anche visioni, parole e inediti punti di vista.

Anche la location sarà maggiormente diffusa. Infatti, se da un lato la città di Venezia verrà coinvolta nei luoghi solitamente cari a questa mostra, come l'Arsenale e i Giardini, dall'altro ci sarà la possibilità di assistere ad alcuni eventi anche nell'entroterra. Una delle sedi sarà infatti Forte Marghera, a brevissima distanza dalla stazione ferroviaria di Mestre.

Le date? Da Sabato 20 Maggio a Domenica 26 Novembre 2023.

Chi cura la 18ima edizione della Biennale di Architettura 2023

A curare questa nuova edizione è Lesley Lokko. L'architetta, scrittrice e docente di architettura ha un passato trentennale nella ricerca della relazione tra spazio e cultura.

Vincitrice di numerosi premi nel mondo dell'architettura, ha fondato ad Accra l'African Futures Institute, scuola di specializzazione in architettura e piattaforma di eventi pubblici. Non solo, pochi anni prima, ha creato la Graduate School of Architecture all'Università di Johannesburg.

Docente in Australia, Europa, Stati Uniti, Africa, ha al suo attivo almeno 11 produzioni letterarie, che esplorano, con un punto di vista inedito, il rapporto complesso tra le culture.

Durante la 17ima edizione Mostra, ella è stata membro della giuria.

Quando è stata nominata curatrice della 18ima edizione, ha dichiarato che l'intento che avrebbe perseguito, dopo anni bui legati alla pandemia, sarebbe stato di:

Proporre idee ambiziose e creative che ci aiutino a immaginare un più equo e ottimistico futuro in comune.

I Padiglioni della nuova edizione della Biennale di Architettura 2023

biennale di venezia architettura 2023
Foto di Bas Boerman via Flickr

Tra le novità apportate dalla mostra del 2023, c'è sicuramente il fatto che l'Africa e la diaspora africana saranno al centro dell'attenzione.

Il Niger, ad esempio, parteciperà per la prima volta. Maggior spazio è assegnato anche a Panama, che avrà un proprio padiglione.

Inoltre, grande attenzione è data anche alla questione della gender balance, con una divisione equa tra partecipanti.

Degli 88 partecipanti, infatti, si annoverano nomi nuovi, che non avevano mai partecipato prima e che sono di cultura africana che, come dice la stessa Lesley Lokko, una:

Cultura fluida e intrecciata di persone di origine africana che oggi abbraccia il mondo.

Il Padiglione Italia? Sempre alle Tese delle Vergini, all'Arsenale, il padiglione verrà curato da Collettivo Fosbury Architecture e avrà come titolo: Spaziale: Ognuno appartiene a tutti gli altri.

L'obiettivo che si augura la nuova edizione

Numerosi sono i temi che andranno affrontati durante la Biennale di Architettura 2023.

Il desiderio è che finalmente emerga il "vero agente di cambiamento". Si parlerà di decarbonizzazione e decolonizzazione.

Si parlerà di decostruire, perché è solo attraverso la decostruzione che si può finalmente tornare a costruire. Con maggiore equità, trasparenza e una visione più ottimistica del futuro.

L'urgenza che emerge, in altre parole, è la rottura di una visione unitaria, com'è sempre stato.

La possibilità che siano nuovi punti di vista ad emergere e che frammentino sempre di più la realtà in cui siamo inseriti.

Quello che la curatrice ha detto in sede di conferenza stampa è emblematico, in questo senso:

La storia dell’architettura non è sbagliata, è incompleta.

In altre parole, è come se continuassimo a guardare la realtà con il paraocchi.

Anche la stessa parola "architetto", in realtà, può diventare un termine di più ampio respiro, rispetto al significato che ha sempre avuto.

Un agente di cambiamento che agisce a più livelli, insomma. Non resta che attendere e vedere dove ci porterà.