A Venezia si parla sempre più spesso del famoso granchio blu.
Questo crostaceo dal caratteristico colore blu, infatti, sembra stia apprezzando sempre più le miti temperature delle acque della nostra laguna.
Da dove viene il granchio blu e perché se ne parla così tanto?
Il Granchio blu sbarca a Venezia: da dove viene
Sempre più spesso, i pescatori della laguna di Venezia si imbattono nel granchio blu (callinectes sapidus). Impossibile non riconoscerlo, in quanto l'esoscheletro si presenta con un caratteristico colore che varia tra l'azzurro e il blu.
Questo crostaceo, però, non è decisamente autoctono. Anzi, esso è originario del continente americano. Eppure, negli ultimi anni lo troviamo sempre più spesso nelle acque europee. E il granchio blu è arrivato anche a Venezia.
Come mai se ne parla così tanto?
Perché in realtà in granchio blu è una specie che può essere invasiva. Infatti, si nutre principalmente di vongole e altri piccoli crostacei.
Lo studio e il monitoraggio del granchio blu a Venezia
Ha preso il via un nuovo progetto di ricerca finanziato dal comune e dalla stessa Regione del Veneto, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica di Ca Foscari.
Si vuole infatti studiare il comportamento del granchio blu all'interno dell'ecosistema lagunare, in modo da capirne la futura gestione.
In effetti, se da un lato si tratta di una specie invasiva, come abbiamo visto, dall'altro il granchio blu sembra sempre più interessante per i ristoranti.
In qualunque modo si voglia considerare l'arrivo di questa nuova specie nella laguna di Venezia, è sicuro che l'impatto sarà importante. Sia per le altre specie che abitano la laguna, sia per il settore della pesca e dell'acquacoltura.
La tradizione veneziana si arricchirà di nuovi piatti?
In realtà questo crostaceo è arrivato in laguna circa 80 anni fa, nel 1949, solo che gli esemplari erano veramente pochi.
Oggi, la presenza del granchio blu, che prolifera indisturbato nelle acque venete, sembra suscitare più di una domanda, sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista gastronomico.
Pare infatti che alcuni ristoranti si stiano cimentando nella creazione di ricette che prevedono questo crostaceo come ingrediente. Si pensa addirittura di renderlo un piatto gourmet da presentare ad esempio durante le feste di Natale.
Chissà, forse operando in questo modo si potrà evitare la continua proliferazione di questo crostaceo.