Quanta storia dietro alle strepitose maschere tipiche del Carnevale di Venezia!
E soprattutto, quanta maestria che emerge dalla loro abbagliante ricchezza di dettagli.
Se il Carnevale di Venezia è divenuto così famoso in ogni luogo del mondo, è certamente anche grazie alla straordinarietà delle sue maschere tipiche.
In questo articolo, ti porteremo a conoscerle meglio e scoprire di più sulla tradizione che ne continua ad alimentare il fascino.
Carnevale di Venezia, quali sono le maschere tipiche
Fanno capolino in ogni video e in ogni foto che racconta questa città. Anche se non è il periodo giusto e i festeggiamenti sono ormai finiti.
Le maschere tipiche del Carnevale di Venezia sono una continua fonte di ispirazione e di bellezza. Non si riesce a smettere di guardarle e ammirare la preziosità di ogni singolo dettaglio, in particolar modo quando sfilano nel trionfo di Piazza San Marco.
Eppure, se tanti costumi e maschere veneziane sono il prodotto di mode e stili più moderni, ve ne sono alcune che fanno parte della tradizione più antica della città.
La storia delle maschere veneziane
"Buongiorno siora maschera!".
Era proprio questa esclamazione che veniva pronunciata e udita per le calli di Venezia, ovvero il tipico saluto da rivolgere alle maschere veneziane.
Nessun nome o cognome: le maschere coprivano i loro indossatori del completo anonimato.
C'era quindi la possibilità, con un travestimento, di abbandonarsi a ogni genere di pratica e licenziosità. Un'opportunità di cui poteva godere un Veneziano di qualsiasi rango.
Le maschere hanno cadenzato tutta la storia di Venezia. Risale al Quattrocento, al tempo del Doge Foscari, la denominazione e la regolamentazione del gruppo dei "mascareri", ovvero gli artigiani delle maschere. Sul finire del Settecento, esistevano solo 12 botteghe ufficiali e questo fece nascere un grandissimo sottobosco di artigiani che si dedicavano all'arte in modo meno manifesto.
Quali sono però le maschere più famose?
La Bauta (o bautta): una delle maschere più tipiche del Carnevale di Venezia
Questo è forse il costume più noto di tutti. È bicolore, composto da una maschera bianca, un mantello (tabarro) e un copricapo (tricorno) neri.
Questa era la maschera preferita da chi voleva il completo anonimato, perché consentiva anche di bere e mangiare senza doverla togliere. Per esempio, la Bauta era largamente utilizzata anche dal più noto dei libertini veneziani, Giacomo Casanova.
Questo era un travestimento che poteva essere usato sia dagli uomini sia dalle donne (più scuro nei mesi freddi e un po' più chiaro quando faceva più caldo).
La Gnaga, la maschera della "gatta"
Questo travestimento doveva scimmiottare i comportamenti delle donne del popolo.
Era realizzabile assai semplicemente. L'abito era quello indossato dalle popolane oppure si indossava un abito da cortigiana, cui veniva aggiunta una bella maschera che rappresentava una gatta. Veniva poi aggiunto un cesto in cui veniva posto un gattino.
Nel corso del tempo, però, questa maschera divenne il simbolo delle distorsioni del Carnevale. Dunque, non solo le donne potevano imitarne delle altre, ma anche gli uomini stessi!
La Gnaga, nei secoli, divenne infatti la maschera prediletta dagli uomini che desideravano vestirsi da donne.
La Moretta o Muta, la maschera delle dame
Era ritenuta la maschera della seduzione.
Si tratta di una maschera in velluto nero che veniva tenuta sul viso grazie a un bottone che veniva stretto tra gli incisivi. Proprio per questo motivo, la Moretta veniva chiamata anche la Muta.
Solo se lo desiderava, la dama si toglieva la maschera e svelava il suo viso.
Il Medico della Peste, una delle maschere più temibili
Una delle maschere veneziane che ha sempre suscitato un po' di timore è quella del Medico della peste.
Si riconosce facilmente poiché la maschera presenta un naso particolarmente pronunciato.
Un tempo, infatti, venivano posizionate al suo interno erbe e spezie che avrebbero dovuto proteggere il medico dal contagio. Inutile dire che non era davvero così.
Le maschere della Commedia dell'Arte
Anche se non sono propriamente di origine veneziane, le maschere della Commedia dell'Arte sono state rese popolari dal teatro di Carlo Goldoni.
Ecco dunque percorrere le strade della città personaggi come Colombina, Pulcinella, Arlecchino e Pantalone.
In particolare, Pantalone pare sia l'unico personaggio originario di Venezia e doveva rappresentare un avaro mercante veneziano!
Conosci le maschere tipiche del nostro Carnevale?
Indossarne una è un'esperienza davvero memorabile. I tessuti, la meraviglia dei ricami e lo splendore delle maschere di cartapesta contribuiscono a rendere la scelta dei costumi un momento di rara intensità.
Sono numerosi gli atelier e i negozi dove è possibile noleggiarli per poi partecipare agli eventi più colorati e sfarzosi organizzati in città.
Un consiglio? Prenota il tuo costume in anticipo!