Il Sestiere di Castello è uno scrigno di racconti e leggende. Come questa, la leggenda della pietra rossa che fermò la peste a Venezia.

Sarà l’atmosfera che qui si respira, i ritmi lenti della quotidianità, i silenzi interrotti soltanto dallo sciabordio delle barche che procedono tra i canali. Non sono molti i turisti che si avventurano per queste calli, se non per far visita alla Biennale o a San Francesco della Vigna. Eppure, Sestiere di Castello è uno spaccato di Venezia di invidiabile fascino. Come una fotografia di tanto tempo fa…

Più precisamente una fotografia del 1630.

La leggenda della pietra rossa del Sestiere di Castello e della peste che arrivò a Venezia

leggenda della pietra rossa a venezia
Veduta del Sestiere di Castello (foto di Doge e Patriarca, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons)

A Venezia sono tantissime le leggende e le storie che raccontano le epidemie di peste. Basti pensare al fatto che due delle chiese più importanti di Venezia, Redentore e Santa Maria della Salute, sono state costruite come ex voto.

Eppure, al di là della magnificenza con cui le istituzioni hanno cercato di rispondere alla minaccia sanitaria, è nelle calli di Venezia, tra la gente del popolo, che sono state intessute le storie più interessanti, i cui risvolti sono visibili tuttora.

Ecco la storia della pietra rossa di Venezia

Nel 1630 una grande epidemia di peste uccise quasi 80 mila Veneziani. Il morbo arrivò in ogni angolo della città, tranne in un posto: la Corte Nova nel Sestiere di Castello.

Si racconta che fu una donna a salvare gli abitanti della Corte Nova. Si chiamava Giovanna e abitava proprio in questa zona. Una notte ebbe una visione di Maria che le chiedeva di dipingere un quadro. Tra i soggetti, Maria stessa, San Rocco e San Sebastiano.

Al risveglio, Giovanna fece come le era stato detto e dipinse il quadro. Seguendo le istruzioni del sogno, appese il quadro sulla parete del sottoportego Zorzi.

Quando la peste giunse a Castello e fece per entrare anche nella Corta Nova, fu bloccata dall’immagine dei tre santi e cadde a terra, sconfitta. Nell’istante in cui cadde a terra, dissolvendosi, lasciò una macchia che si può vedere tuttora: una pietra del sottoportego Zorzi è infatti ancora oggi di colore rosso.

Gli abitanti della Corte Nova erano dunque salvi.

Cosa resta del racconto della pietra rossa: il sottoportego da Calle Zorzi a Corte Nova

leggende del sestiere di castello
Vista di San Pietro di Castello (Luca Aless, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons)

La pietra rossa è tuttora visibile sulla pavimentazione del sottoportego. Per la verità, però, molte altre testimonianze ci raccontano oggi i fatti di quella leggenda.

Tutta la zona tra il sottoportego di Calle Zorzi e Corte Nova è adibita a cappella.

Al suo interno vi sono due altari. In uno vi è un dipinto di una Madonna con il Bambino e in un altro una stampa della Madonna della Salute. Il soffitto è straordinariamente decorato, di colore azzurro e oro. Tutt’intorno vi sono quadri che raccontano la peste del 1630 a Venezia. Sono riproduzioni dei 4 quadri che oggi sono conservati nella vicina chiesa di San Francesco della Vigna.

Inoltre, all’entrata del sottoportego, vi è un’iscrizione:

«Fuggi né pensi l’entrar peste ria / questa corte è benedetta da Maria».

Naturalmente, se passi per di qua, evita accuratamente di pestare la pietra rossa. Non si sa mai

Se sei in vena di leggende, però, noi non vediamo l’ora di raccontartene altre!

Un po’ alla volta cerchiamo di raccontarti nel blog leggende e storie popolari che rendono ancora più affascinante la visita di Venezia.

Se però non resisti nell’attesa, puoi sempre venire a trovarci e ti racconteremo Venezia proprio dal nostro punto di vista, di veri Veneziani!

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